La nostra azienda

Montemarcuccio
Azienda Agricola

L’azienda agricola Montemarcuccio, fondata da Pietro Faniglione, nasce dalla passione per la viticoltura e dall’esperienza in questo settore tramandata di generazione in generazione.

È un’azienda a conduzione familiare situata nell’incantevole Valle D’Itria, la valle dei Trulli, in Puglia, e coltiva varietà di uve autoctone, come la Verdeca, il Bianco D’Alessano, il Minutolo (tutti e tre a bacca bianca) e l’Ottavianello (a bacca nera).

Il vigneto, che si estende per circa quattro ettari di terreno di proprietà, sa ricambiare con prodotti unici l’impegno di chi se ne prende cura e permette ai vini di essere apprezzati da molti. La coltivazione avviene con il massimo rispetto della natura e la raccolta delle uve è rigorosamente manuale.

La valorizzazione dei vitigni autoctoni della Valle d’Itria, la tutela della biodiversità e la garanzia della qualità dei prodotti sono sicuramente i punti principali dell’ambizioso progetto dell’azienda, con la speranza di crescere giorno dopo giorno, vendemmia dopo vendemmia, con lo stesso spirito con cui è nata.

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Tra passato e presente: la storia dei nostri vitigni

Ottavianello

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Vitigno a bacca nera portato per la prima volta in Puglia verso la fine dell’Ottocento, in particolare a San Vito dei Normanni, dal Marchese di Bugnano, proveniente dal comune di Ottaviano (Napoli). Noto in Sudafrica come Hermitage e in Francia come Cinsault, viene usato principalmente in blend con il Pinot Noir per ottenere il Pinotage.

Oggi pochissimi viticoltori, come noi, lo vinificano in purezza, convinti delle sue potenzialità.

Nel 1972 riceve la denominazione Ostuni DOC e poi l’IGP Murgia, Salento, Tarantino e Valle d’Itria.

Questo vitigno, a causa del rapporto buccia-polpa non equilibrato, porta alla produzione di un vino scarico di colore. In termini di misura, la polpa è molto grande, mentre la buccia contiene livelli non molto alti di sostanze coloranti e di conseguenza, nonostante l’adeguata macerazione, il mosto che si ottiene è leggermente scarico di colore.

Una soluzione a questo “problema” è il salasso, oppure l’utilizzo di una piccola percentuale di uve come ad esempio il Susumaniello, in modo da correggerne il colore.

uva ottavianello
uva verdeca

Verdeca

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È uno dei vitigni autoctoni della Puglia, in particolare della nostra zona: la Valle d’Itria. Probabilmente originario della vicina Grecia, deve il suo nome al colore degli acini, che restano verdi anche quando l’uva ha raggiunto la piena maturazione.

I suoi grappoli hanno forma conica, con acini di media grandezza e forma rotondeggiante.
Rientra in tutte le IGP pugliesi e in quattro disciplinari DOP regionali, tra cui Locorotondo e Martina Franca.

È il vitigno con cui la nostra storia è iniziata, con cui abbiamo prodotto il nostro primo vino: il bianco fermo “Primi Filari”, Verdeca in purezza.
Oggi lo utilizziamo anche per produrre il nostro “Fós” bianco frizzante, in blend con altri vitigni autoctoni della Valle d’Itria, tra cui il Minutolo e il Bianco d’Alessano.

Minutolo

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È una varietà di uva aromatica, coltivata in Puglia sin dal 1200.

Date le sue caratteristiche, per molti anni si è creduto che il Minutolo fosse correlato con il Fiano campano (Fiano d’Avellino) e, per questo motivo, era stato denominato Fiano Minutolo.

Solo in tempi recenti, agli inizi del 2000, grazie a specifici studi scientifici condotti dal CRSFA “Basile Caramia” di Locorotondo, si è giunti alla conclusione che il Minutolo non ha nulla a che vedere con il Fiano campano.

Come altri antichi vitigni autoctoni pugliesi non molto produttivi, a causa dei grappoli di piccole dimensioni e spargoli, il Minutolo era vicino all’estinzione e se ne erano perse le tracce a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, ma è stato recentemente riscoperto nel corso di una ricerca volta alla valorizzazione degli antichi vigneti dispersi nel territorio.

I vini ottenuti da questo vitigno si contraddistinguono per il tipico colore bianco dorato con riflessi ambrati ed il carico aromatico unico e particolare.

uva minutolo
uva bianco d'alessano

Bianco d'Alessano

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Un vitigno di origini incerte, coltivato in Valle d’Itria già dalla seconda metà del XIX secolo.

Sono numerosi i sinonimi di cui si ha riscontro in letteratura, tutte varianti di nomi simili, tra cui “Bianco Lassano” o “Bianco di Lassame”, nel Barese, “Bianco di Palmento” nel leccese, “Acchianca Palmento” nel brindisino e tanti altri. Molte denominazioni fanno riferimento alla rilevante produttività di questo vitigno.

All’inizio degli anni ’60, il Bianco d’Alessano ricopriva in Puglia una superficie di 3812 ettari; attualmente, invece, la superficie interessata è di circa 351 ettari.

In passato era importante per l’industria del Vermouth e a questo si deve la sua ampia diffusione nella metà del secolo scorso. Idoneo alla coltivazione in tutta la regione, è inserito nei disciplinari di cinque DOP pugliesi e in tutte le sei IGP regionali.

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